Consiglio regionale: le mozioni discusse nella seduta di martedì 14 Novembre

Seduta di Consiglio regionale dedicata alla discussione di alcune mozioni. Di seguito la sintesi.

Carica ricoperta dal Presidente di Arpa Lombardia

Il Consiglio regionale, nella seduta di martedì 14 Novembre, ha approvato a voto segreto con 37 voti a favore e 36 contrari la mozione presentata dalle minoranze che invita la Giunta regionale a valutare l’opportunità di sollevare dalla sua carica di Presidente di ARPA Lombardia Lucia Lo Palo.

Il testo è stato presentato da Pierfrancesco Majorino (PD), primo firmatario, e condiviso daAlleanza Verdi e Sinistra, Azione Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Patto Civico.

La mozione invita la Giunta a “valutare di sollevare la Presidente dalla sua attuale carica in quanto non adeguata a dirigere una struttura di controllo dell’ambiente a garanzia della popolazione lombarda”.

Il documento di richiesta di dimissioni di Lucia Lo Palo era nato dalle dichiarazioni resa alla stampa dalla Presidente di Arpa Lombardia in merito al cambiamento climatico, secondo la quale “è in corso da varie ere geologiche” e non è provocato dall’uomo che ha invece una responsabilità sulla gestione della qualità dell’ambiente. Dichiarazioni che – secondo i gruppi di minoranza – fanno ricadere ogni responsabilità al di fuori delle politiche istituzionali e dei comportamenti delle imprese.

Istituzione della Giornata regionale dedicata ai rare sibling

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione illustrata dal Consigliere Lisa Noja (Azione Italia Viva) con cui si chiede alla Regione di istituire il 31 maggio la Giornata Regionale dedicata ai rare sibling”, i fratelli e sorelle delle persone con una malattia rara, di promuovere eventi culturali sul tema in occasione della Giornata Regionale e di sollecitare il Governo affinché venga istituita anche una Giornata nazionale. “I “fratelli rari” sono investiti di responsabilità e aspettative da parte della famiglia. La maggior parte delle malattie rare, inoltre, ha una base genetica, di conseguenza queste persone da un lato hanno il timore che la malattia possa manifestarsi anche in loro o nei propri figli, dall’altro convivono con l’interrogativo costante del perché non sia toccato a loro, interrogativo che può portare a un sentimento di senso di colpa” ha dichiarato Lisa Noja nell’illustrare la mozione.

“Regione Lombardia è sempre attenta a tutti i componenti del nucleo familiare, come testimonia l’istituzione di un Assessorato specifico alla Famiglia, e accoglie favorevolmente la proposta di istituire una Giornata dedicata ai rare sibling” ha confermato l’Assessore alla Famiglia Elena Lucchini.

Riconoscimento di duplice omicidio in caso di assassinio di una donna in stato avanzato di gravidanza

L’assassinio di una donna in gravidanza dalla legge italiana non è considerato duplice omicidio. Così, in una situazione generale in cui sono in crescendo i femminicidi e accadono fatti come quello di Senago, l’uccisione di Giulia Tramontano incinta al settimo mese, occorre intervenire per modificare la legge. E’ quanto chiede una mozione, approvata a maggioranza, che impegna Consiglio e Giunta regionali a promuovere nelle opportune sedi istituzionali il riconoscimento normativo del duplice omicidio “quando la vittima di un delitto è una donna in stato avanzato di gravidanza”.

Il documento è stato proposto e illustrato da Alessandra Cappellari (Lega) la quale, introducendo l’argomento, ha ricordato che il brutale assassinio di Senago è soltanto l’ultimo di una lunga catena di episodi, spesso dimenticati nonostante il clamore mediatico dei primi giorni, tutti casi in cui agli assassini è stata inflitta una pena unicamente per l’omicidio della mamma. “Oggi -ha detto Cappellari- nel nostro ordinamento lo stato di gravidanza rappresenta un’aggravante, ma nello stesso tempo non si considera che certi efferati delitti vedono sopprimere due persone, compreso chi non può parlare e si trova in condizioni di particolare debolezza.”

Nel corso del dibattito sono intervenuti per la maggioranza i consiglieri Maira Cacucci (FdI), Riccardo Pase (Lega), Sergio Gaddi (FI), Silvia Scurati (Lega) e Marisa Cesana (Lombardia Ideale) per ribadire che “non si vuole toccare la 194” ma l’obiettivo è quello di sollecitare un intervento legislativo per prevedere una punizione equa del colpevole.

L’Assessore alla Famiglia e Pari Opportunità Elena Lucchini ha illustrato le prossime iniziative della Regione in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne del prossimo 25 novembre. “Il tema trattato -ha detto- si inquadra in quello più ampio del contrasto alla violenza contro le donne che deve vederci tutti impegnati sempre di più. Anche la mozione discussa oggi rientra a pieno titolo in questa battaglia di civiltà”.

Le minoranze non hanno partecipato al voto e la decisione è stata motivata nel corso degli interventi di Paola Bocci (PD), Lisa Noja (Azione Italia Viva), Luca Paladini (Patto Civico) e Onorio Rosati (AVS). La condanna dei delitti è unanime, è stato detto da questi Consiglieri, tuttavia riconoscere personalità giuridica al feto rimetterebbe in discussione la legge 194 e creerebbe conflitti di interesse tra la donna e il bambino. Secondo le minoranze, perciò, l’argomento meriterebbe un approfondimento e piuttosto è necessario intervenire con urgenza, hanno aggiunto, per il riconoscimento del reato di femminicidio.

Interventi per il miglioramento degli ambienti e delle condizioni di vita nell’istituto penale per minorenni Cesare Beccaria

Sovraffollamento, spazi non sufficientemente areati, sforniti di corredo per il letto, carenti per quanto riguarda la manutenzione dei servizi igienici, con standard di sicurezza e un servizio di mediazione linguistica e culturale non adeguati. E’ il ritratto dell’Istituto penale per i minorenni Cesare Beccaria di Milano, così come risultato da un sopralluogo della Commissione speciale “Tutela dei diritti delle persone in istituti penitenziari”, una situazione alla base della mozione bi-partisan, approvata all’unanimità, che chiede il miglioramento degli ambienti e delle condizioni di vita all’interno dell’istituto.

Il documento è stato illustrato in Aula dalla Presidente della Commissione Alessia Villa (FdI), la quale ha ricordato le informazioni e i dati emersi nel corso delle audizioni della stessa Commissione. Il documento impegna Presidente e Giunta regionali a intervenire, con risorse proprie o della Cassa delle Ammende (che ha competenza per interventi di inclusione sociale per persone fragili), per realizzare un progetto di inclusione sociale con l’obiettivo di favorire il reinserimento nella società delle persone detenute e il “conseguimento del pieno benessere fisico, psicologico e relazione ed esperienziale di chi vive e opera nella realtà penitenziaria”.

A sostegno della mozione sono intervenuti i consiglieri Andrea Sala (Lega), Lisa Noja (Azione Italia Viva), Paola Pollini (M5S), Luca Paladini (Patto Civico), Paola Bocci (PD), Onorio Rosati (AVS) e l’Assessore alla Famiglia Elena Lucchini.

Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Continuare a farsi parte attiva preso il Governo per accelerare l’approvazione del decreto da parte degli organi di controllo europeo e quindi consentire il completamento del quadro normativo nazionale relativo alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Questo l’invito rivolto al Presidente della Regione da una mozione, a firma Roberta Vallacchi (PD) e sottoscritta anche da Roberta Pollini (M5S), riguardante il completamento del quadro normativo e tecnico organizzativo per la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).  

Secondo quanto riportato dal documento, approvato all’unanimità oggi dall’Assemblea lombarda, la mancata approvazione da parte dell’Unione europea del decreto attuativo non permette di procedere alla messa in campo delle misure annunciate e all’erogazione dei contributi previsti.

Intervenuto in Aula, l’Assessore regionale agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori, ha dichiarato che dei 513 Comuni che hanno manifestato interesse sulle CER, solo 338 sono stati autorizzati a proseguire nella seconda fase e 165 sono risultati esclusi per mancanza di documentazione. ”Mancano professionalità e competenze – ha detto Sertori – e per questo Regione Lombardia continuerà a sostenere gli Enti locali anche da un punto di vista amministrativo”.

“E’ necessario completare il percorso per la costituzione delle CER – ha spiegato Roberta Vallacchi – anche per sostenere la povertà energetica. In Lombardia circa il 5,3% delle famiglie è in situazione di carenza energetica. Inoltre, vi è anche il tema ambientale della riduzione dell’inquinamento da emissioni gas serra”. 

Nel documento approvato, con alcune modifiche richieste dallo stesso Sertori, si invita inoltre il Presidente della Giunta regionale a procedere nei prossimi sei mesi ad una ricognizione per l’aggiornamento delle situazioni di povertà energetica e a proseguire il confronto con ANCI Lombardia per definire modalità di collaborazione con i Comuni lombardi, anche sotto il profilo normativo, utile ad una rapida diffusione delle conoscenze e delle competenze amministrative necessarie per lo sviluppo di questa strategia.

Il passaggio all’utilizzo di fonti rinnovabili si aggiunge all’incremento del 16% dell’installazione di pannelli fotovoltaici in Lombardia tra il 2021 e il 2022. Tuttavia, il confronto con la situazione europea vede l’ltalia molto indietro. Nel primo trimestre 2023, infatti, nei Paesi Ue si contano 9.252 comunità energetiche, il 75% delle quali sono avviate in Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca e Germania che, da sola conta più della metà di queste comunità: ben 4.848, mentre in Italia si è fermi a 198 unità.
A sostegno della mozione sono intervenuti anche i Consiglieri Giuseppe Licata, Azione Italia Viva (“La transizione ecologica rappresenta una sfida cruciale le CER sono una grande opportunità”), Alessandro Cantoni (Lombardia ideale), Presidente della Commissione consiliare Ambiente, energia e Giacomo Zamperini (FdI), Presidente della Commissione speciale Valorizzazione e tutele dei territori montani e di confine e Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera, i quali hanno sottolineato la grande importanza  del tema sollevato.

Transito mezzi di soccorso nelle corsie preferenziali

Approvata a maggioranza una mozione del gruppo Fratelli d’Italia, primo firmatario Christian Garavaglia, in cui si invita la Giunta ad attivarsi con i Comuni lombardi per consentire la libera circolazione dei mezzi per il trasporto sanitario semplice sulle corsie preferenziali e all’interno delle zone a traffico limitato.

Nel testo si propone inoltre di ripristinare l’accesso e il parcheggio gratuito nella ZTL come avveniva fino al 2022 alle vetture private dei volontari soccorritori appartenenti alla Croce Bianca di Milano che ha la sua sede all’interno di Area C.

“Si tratta – ha sottolineato il capogruppo Garavaglia illustrando il documento – di provvedimenti necessari per garantire l’operatività delle organizzazioni di soccorso nonché di attenzione nei confronti di centinaia di volontari che dedicano una parte cospicua del loro tempo libero al benessere degli altri e il cui prezioso contributo abbiamo potuto apprezzare nel corso della drammatica emergenza Covid.”.

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Pietro Bussolati (PD)chiedendo alcune modifiche al testo che non sono state accolte, e Manfredi Palmeri (Lombardia Migliore) che ha chiesto di rinviare il provvedimento in Commissione per approfondimenti, richiesta non accettata dalla maggioranza.

E’ stata infine respinta a maggioranza la mozione del Gruppo Movimento5Stelle, illustrata da Nicola Di Marco e Paola Pizzighini, sulla proroga dei termini del superbonus edilizio. Nel testo, cui avevano aderito anche Alleanza Verdi Sinistra e Patto Civico, si chiedeva di aprire un’interlocuzione con il Governo per prorogare le scadenze e semplificare l’accesso alla misura da parte dell’edilizia residenziale pubblica.

Il Vice Presidente e Assessore al Bilancio Marco Alparone, nella risposta, ha ricordato che la Giunta regionale sta facendo il possibile per attutire l’impatto dei crediti incagliati, a fronte di un forte incremento del debito pubblico creato dalla misura e della sua difficile sostenibilità finanziaria.

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